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Giacimento aurifero

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Incisioni rupestri

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Miniera romana

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Miniera d' oro romana della Bessa 

La Riserva Naturale Speciale della Bessa, istituita nel 1985, è situata nel Piemonte settentrionale allo sbocco della Valle d’ Aosta e alla base delle pendici meridionali delle Alpi Biellesi, in provincia di Biella. Estesa per 7.5 kmq è delimitata a Nord dai resti di una morena del Pleistocene Inf. e dalle alluvioni quaternarie del torrente Elvo, a Sud da una seconda morena della stessa fase glaciale e dalla valle del torrente Olobbia. L’area della miniera le cui evidenze archeologiche sono databili al II/I secolo a.C. con tracce di frequentazioni anteriori rappresentate in gran parte da massi erratici con incisioni rupestri è costituita da 2 terrazzi di origine fluvioglaciale ricoperti, nel Terrazzo Superiore da cumuli di ciottoli ed in quello Inferiore da sabbie e ghiaie, residui del lavaggio per l’estrazione del metallo. La Bessa si presenta, attualmente, come altopiano che si estende sul prolungamento della valle del torrente Viona per 8 km in direzione NW-SE, largo da 800 metri fino ad un massimo di 1,7 km e digradante da una quota massima di circa 450 m a NW alla quota di circa 300 m a SE.
La sede del Parco, in comune di Cerrione, è facilmente raggiungibile dal casello di Santhià (autostrada Torino - Milano) ed un' area attrezzata è attiva in località Vermogno.
Il giacimento aurifero della Bessa si formò per erosione e risedimentazione, da parte di corsi d’acqua, dei depositi morenici ricchi di oro trasportati dall’espansione dei ghiacciai valdostani avvenuta a partire da 1 milione di anni fa; contemporaneamente furono liberati dai detriti i grandi massi erratici che ora costellano a centinaia il territorio del parco (vedi: Giacimento aurifero). La presenza su molti di questi massi di incisioni rupestri prevalentemente a forma di coppella attesta una intensa frequentazione protostorica dell’area (vedi : Incisioni rupestri) che, a partire dal V/IV sec. a.C., si ritiene fosse controllata dai Salassi, popolazione di etnia celtica o celto-ligure. Dopo sanguinose battaglie l’oro della Bessa cadde, tra il 143 ed il 140 a.C., nelle mani delle legioni romane di Appio Claudio e l’estrazione fu affidata ai pubblicani, gli imprenditori dell’epoca, che impiegarono nei lavori fino a 5000 uomini contemporaneamente (vedi: Cenni storici). Non è nota la durata del periodo di sfruttamento sappiamo però dallo storico Strabone che, alla fine del I secolo a.C., le miniere erano già state abbandonate (o più probabilmente esaurite) e l’oro di Roma proveniva ormai in massima parte dalla Spagna (vedi: Miniera romana).
La superficie totale interessata dai lavori minerari si estende oltre i confini del Parco e doveva occupare in origine circa 12 kmq.  La Bessa, attualmente oggetto di indagini approfondite da parte di un gruppo di ricerca del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica spagnolo è considerata la più importante miniera d'oro di età Repubblicana e il suo studio è di fondamentale importanza per migliorare la conoscenza delle miniere spagnole della successiva età Imperiale, una delle quali: Las Medulas, è Patrimonio dell'Umanità UNESCO.


Cinque itinerari , dotati di segnaletica, permettono di percorrere parte della Riserva Naturale (vedi: Itinerari).
Il più settentrionale situato in comune di Mongrando si snoda dove la valle della Viona, il torrente che ha generato il giacimento aurifero, sbocca nella pianura. Paesaggio molto movimentato con alte creste moreniche ricoperte da boschi, massi erratici ed un magnifico punto panoramico: il Truch Briengo. L’interesse archeologico è focalizzato nel recentemente restaurato insediamento del cosiddetto “castelliere”.
Dal Centro Visita del Parco in frazione Vermogno del comune di Zubiena si diramano tre itinerari. Uno dedicato alle incisioni rupestri percorre boschi e cumuli di ciottoli, lungo strade sterrate, sentieri e brevi tratti "fuori strada" in una zona in cui si sovrappongono resti della cultura contadina, aurifodinae romane e la maggior concentrazione di incisioni rupestri protostoriche con la più ampia gamma di tipologie di tutta la Bessa. Due soste particolarmente interessanti: il piccolo e soleggiato "masso degli allineamenti" e l'imponente e fosco "Roch Malegn". Altri due itinerari permettono di visitare resti di “villaggi” abbandonati da oltre venti secoli. lungo le “strade di servizio” e i canali di smaltimento dello sterile sfocianti in "conoidi " a ventaglio. E’ questa una delle aree dove maggiormente evidenti sono le testimonianze dello sfruttamento minerario da parte dei Romani, in un ambiente in cui la vegetazione contende lo spazio al deserto di sassi.
In comune di Cerrione si incontra l’Itinerario ”storico” del Parco il primo ad essere aperto ai visitatori. Percorre la parte meridionale della Bessa tra estesi cumuli e fasce vegetate. Di grande interesse per il ritrovamento avvenuto nel 1997 di una stele, unico esemplare presente nel biellese (visibile nella sede del Parco) e per le recenti campagne di indagine archeologica riguardanti il sistema di coltivazione del giacimento aurifero.

 

     

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Indirizzi utili

Riserva Naturale Speciale la Bessa

Via Crosa 1 - 13882 Cerrione (Bi)

tel. 015677276  fax:0152587904

email: baraggebessabrich@tiscalinet.it

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Ecomuseo Valle Elvo e Serra       

email: info@ecomuseo.it       

sito web: www.ecomuseo.it       

Associazione Biellese Cercatori d'Oro

email: abcdoro@libero.it

sito web: http://www.cercatoridoro.it

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Alberto Vaudagna (webmaster)

docBI Centro studi biellesi - Societé Valdotaine de Préhistoire et d'archéologie

email: avaudagna@Gmail.com

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