Itinerario 1
Località di partenza: Parcheggio lungo la SS 419 prima del ponte sulla Viona
Tempo di percorrenza: ore 1 (soste escluse)
Difficoltà: F (dotato di segnaletica)
Periodo consigliato: Tutto l’anno
Questo itinerario si snoda nella parte più settentrionale della Bessa dove la valle della Viona, il torrente che ha generato il giacimento aurifero, sbocca nella pianura. Paesaggio molto movimentato con alte creste moreniche ricoperte da boschi, massi erratici ed un magnifico punto panoramico: il Truch Briengo. L’interesse archeologico è focalizzato nel contestato insediamento del cosiddetto “castelliere”.
Dal parcheggio prendere a destra per alcuni metri ed entrare nel bosco percorrendo una traccia ciottolosa a fondo sconnesso segnalata da cartelli indicatori. Si giunge in breve ad un incrocio (cartello n.5) in vista di cumuli di ciottoli. Salire il pendio di fronte e raggiungere il grande cumulo sospeso sulla scarpata che scende verso il torrente Viona. La superficie ospita i resti in discreto stato di conservazione di un insediamento degli addetti alle aurifodinae costituito da “fondi di capanna”, focolari e sorgenti (queste ultime al margine occidentale, all’interno del bosco). Si noti la frequente presenza di bianchi ciottoli di quarzo, spariti altrove a causa della raccolta per utilizzo nell’industria metallurgica. Ritornare al bivio. Proseguire in leggera salita lungo il tracciato dell’antica carrareccia Buse – Carlette fino al cartello n.6, alla base del “castelliere” (vedi capitolo: strutture murarie). Oltre il “castelliere” la carrareccia costeggia alcune zone pianeggianti protette da murature a secco ed in breve giunge ad una grande area prativa dalla quale emerge solitario un grande masso erratico. Oltre il prato si innalzano ripidi i resti della morena Bornasco-Vermogno scolpiti dagli agenti atmosferici e dal peregrinare del corso della Viona. Proseguire a destra sulla strada sterrata che in leggera salita attraversa la morena, all’incrocio continuare a sinistra costeggiando un prato e seguendo i cartelli risalire il lato occidentale della morena con vista aperta sulla valle dell’Olobbia. Questo torrente, come la Viona, formò alcuni terrazzamenti fortemente auriferi che furono sfruttati dai Romani e sono visibili a breve distanza dal ponte che lo attraversa a valle di Vermogno. Sempre in salita, costeggiando un vigneto (uno degli ultimi rimasti nella Bessa), si arriva sulla cima del “Truch Briengo” (un risalto più accentuato della morena) a 440 m. di altitudine. La vista si estende dalle Alpi biellesi, alla pianura e alla vicina morena della Serra. Scendere continuando lungo lo sterrato che contorna il “Truch” fino alla sottostante frazione Briengo (comune di Mongrando), agglomerato di case al margine di prati e ripidi pendii franosi.
Dirigersi a sinistra tra terrazzamenti ormai in disuso, testimoni di antiche attività agricole, ora immersi nella vegetazione e lungo la strada in parte asfaltata, oltrepassare una sorgente poi, seguendo le frecce verdi, svoltare a sinistra. Salire un bel tratto di bosco con terreno ricoperto da ciottoli, tra modesti cumuli, massi erratici e resti di cave. Una curva ad angolo retto verso destra seguita da una ripida discesa riporta al parcheggio.
confine settentrionale del Parco torrente Viona